Società Benefit: cosa sono davvero, perché stanno crescendo e cosa deve sapere chi parte da zero
Negli ultimi anni si sente parlare spesso di Società Benefit. A volte come etichetta etica, altre come evoluzione naturale delle imprese moderne. In realtà, dietro c’è qualcosa di più concreto, un modello giuridico che in Italia esiste già dal 2016 e che sta attirando sempre più aziende, piccole e grandi.
Ma andiamo con ordine, così che anche chi parte da zero riesca a capire il quadro completo.
Che cos’è una Società Benefit (in parole semplici)
Una Società Benefit è un’impresa che, oltre all’obiettivo classico di fare utili, si impegna ufficialmente, cioè per statuto, a generare un impatto positivo sulla società, sulle persone e sull’ambiente.
Non è una “corrente di pensiero” o un marchio morale, è un fatto formale: l’azienda scrive nei suoi documenti costitutivi che perseguirà finalità di beneficio comune, le misura ogni anno e ne risponde pubblicamente.
È, se vogliamo dirla così, un passo in avanti rispetto all’idea tradizionale di impresa. Non più solo profitto, ma profitto insieme a un contributo che migliori il contesto in cui l’azienda opera.
Quando e dove nasce questo modello
Il modello Benefit nasce negli Stati Uniti con le “Benefit Corporation” e arriva in Italia con grande anticipo rispetto al resto d’Europa. Dal 1° gennaio 2016, grazie alla Legge 208/2015 (commi 376–384), l’Italia è diventata il primo Paese al mondo dopo gli USA a introdurre una forma giuridica dedicata.
Da lì il movimento si è allargato rapidamente. A novembre 2025, in Italia troviamo poco più di 7000 Società Benefit o SB, un numero cresciuto di anno in anno e destinato a salire ancora.
Quali obblighi prevede la legge per una Società Benefit
Diventare Benefit non vuol dire cambiare radicalmente la struttura aziendale, però comporta alcuni obblighi molto precisi.
1. Modifica dello statuto
L’impresa deve integrare nel proprio oggetto sociale almeno una o più finalità di beneficio comune, cioè obiettivi misurabili e rivolti al benessere, all’ambiente, al territorio, ai lavoratori o alla comunità.
2. Responsabilità degli amministratori
Gli amministratori devono prendere decisioni tenendo conto non solo del profitto, ma anche dell’impatto delle loro scelte sugli stakeholder.
3. Nomina del responsabile d’impatto
È obbligatorio individuare una figura interna (o esterna) che coordini gli aspetti legati alle finalità Benefit e raccolga i dati utili.
4. Relazione annuale d’impatto
È il vero cuore della disciplina. La società deve redigere ogni anno una relazione che:
- valuta i risultati raggiunti negli obiettivi Benefit
- descrive le azioni svolte
- indica gli impegni futuri
- utilizza uno standard di valutazione esterno (es. GRI, B Impact Assessment, Score BG, ecc.)
La relazione deve essere pubblicata sul sito web dell’azienda, così da garantire completa trasparenza.
Perché un’impresa decide di diventare Società Benefit (il vero motivo)
Non è una moda e non è nemmeno “filantropia”. L’interesse nasce da una combinazione di fattori molto concreti:
- reputazione migliore verso clienti, investitori e fornitori
- maggiore attrattività verso talenti e collaboratori
- accesso facilitato a bandi, finanza ESG, investimenti green
- posizionamento competitivo in mercati dove sostenibilità, governance e impatto sociale stanno diventando criteri decisivi
- differenziarsi dai competitor che dichiarano “attenzione all’ambiente” ma non hanno nessuna responsabilità legale
In pratica, una Società Benefit comunica un messaggio semplice: “Non facciamo le cose per moda, ma perché sono parte della nostra struttura.”
Gli adempimenti principali: focus sulla Relazione d’Impatto
Per molte aziende la relazione d’impatto è la parte più delicata, perché non è un documento “narrativo”, ma un report vero, basato su KPI e indicatori. Serve raccogliere dati su:
- governance
- impatto ambientale
- persone
- comunità
- modello di business
Poi bisogna valutarli con uno standard riconosciuto, confrontarli con l’anno precedente, definire nuovi obiettivi e pubblicare tutto in modo trasparente.
Per chi non l’ha mai fatta, è un esercizio che aiuta moltissimo a capire dove l’azienda sta andando e dove invece sta perdendo opportunità.
Classifica delle città italiane per numero di Società Benefit
Ecco l’elenco completo basato sui dati approssimativi e aggiornati a novembre 2025:
Totale: 7012 Società Benefit
- Nord Ovest e Lombardia: area più densa, trainata da Milano e dalla filiera industriale del nord.
- Nord Est: Veneto, Friuli e Trentino mostrano valori significativi, soprattutto Treviso, Verona, Vicenza.
- Centro: Toscana ed Emilia Romagna hanno numeri importanti e in crescita costante.
- Sud e Isole: la crescita è più lenta ma progressiva, con Napoli, Bari, Palermo e Catania che spiccano come poli emergenti.
Una nota finale: perché questo tema conta davvero
Le Società Benefit non sono un esperimento, né una moda passeggera. Sono un modo diverso di stare sul mercato, più maturo e vicino alle aspettative dei clienti e degli investitori.
E, soprattutto, rappresentano un modo per dare una forma misurabile a ciò che per anni molte aziende hanno fatto “a sentimento”, senza parametri né trasparenza.
